Progetto Martina a Monselice: il tumore spiegato ai giovani

Pubblicata il 29/11/2014

Progetto Martina a Monselice: il tumore spiegato ai giovani

Si è svolto il 28 novembre 2014, presso la sala Consiliare del Comune di Monselice, un importante convegno organizzato dal Lions Club Monselice con il Patrocinio del Comune sul tema PROGETTO MARTINA “Educare gli adolescenti alla salute – il ruolo di insegnanti e genitori” 

Ma cosa sanno i nostri ragazzi sulle cause che generano i tumori?

Questa è forse la domanda che girava per la testa dei presenti al convegno sul Progetto Martina prima di partire da casa. Al termine, con ogni probabilità, le domande che si ponevano erano molte di più come, viceversa, molte di meno erano le certezze che li avevano accompagnati sino a quel momento.
Il Progetto Martina è un'iniziativa che affascina, certo, ma più di tutto sortisce un effetto quasi destabilizzante fra coloro che vi si avvicinano per la prima volta.
Ne era consapevole Roberto Girardi, officer distrettuale del service Progetto Martina, che con il Lions Club Monselice ha organizzato il convegno conferendo così all'avvenimento un taglio istituzionale, con coinvolgimento della cittadinanza, delle autorità pubbliche e di quelle scolastiche. Al tavolo dei relatori sedevano, infatti, non solo figure lionistiche ai massimi livelli: il governatore  Dott. Mario Marsullo e il coordinatore nazionale Proff. Cosimo Di Maggio, ma anche il dirigente scolastico  Dott. Giacomo Zanellato e, soprattutto, il sindaco  Proff. Francesco Lunghi, nel duplice ruolo di padrone di casa e specialista in otorinolaringoiatria.

Dopo i saluti di rito, in particolare quello del governatore che con la sua presenza ha sottolineato l' importanza anche lionistica dell'incontro, ha preso la parola il Proff. Francesco Lunghi che ha illustrato le principali cause dei tumori, soprattutto quelli polmonari e delle vie respiratorie e si è soffermato sui più recenti sviluppi della ricerca e sui traguardi già raggiunti, sottolineando infine l' importanza della prevenzione.

L' approccio più propriamente scientifico, senz'altro utile per inquadrare l'argomento, è stato l'intervento del Proff. Cosimo Di Maggio che, con il solito brio, ha spiegato scopi, metodologia e risultati del Progetto Martina. Particolare interesse hanno suscitato fra i presenti le statistiche proposte dal Proff.  Di Maggio, ricavate dai questionari redatti dai ragazzi e consegnati ai relatori sia nell'immediatezza del corso che a distanza di un anno dallo stesso.

Il “Progetto Martina” porta a conoscenza degli studenti di età compresa tra i 16 e i 18 anni le metodologie di lotta ai tumori. I risultati sono entusiasmanti: il 50% dei ragazzi modifica in modo positivo il proprio stile di vita. Genitori, insegnanti e gli stessi studenti chiedono sempre più frequentemente di estendere i suggerimenti del “Progetto Martina” anche agli studenti di età inferiore ai 16 anni. Gli adolescenti di oggi infatti sono precoci, … precoci anche nell’adottare stili di vita sbagliati.

L’approccio a questi ragazzi così giovani deve essere però estremamente cauto, sia perché non hanno ancora la maturità per comprendere la gravità dei rischi che corrono con comportamenti errati, sia perché si rischia di provocare in loro ansia, se non addirittura terrore. Affrontare problematiche così delicate con gruppo di 30-60 ragazzi rende difficile adeguare il messaggio alle diverse sensibilità e grado di maturità di ciascuno. Per raggiungere l’obiettivo, i LIONS hanno scelto un percorso più laborioso ma probabilmente più efficace: INORMARE E COINVOLGERE I GENITORI in modo che siano di esempio in famiglia.
Non è un percorso facile da mettere in pratica ma le difficoltà attuative non possono essere un “ostacolo di principio”.

Temi come i rischi di insorgenze neoplastiche correlate all'abuso, o anche solo all'uso prolungato, di alcol e fumo, o dell'opportunità di prevenire le forme tumorali di carattere virale attraverso la somministrazione di vaccini, risultano recepiti dalla quasi totalità dei ragazzi coinvolti. Aspetto più significativo e incoraggiante è poi, soprattutto, che questa presa d'atto non rimane sterile o fine a stessa, ma genera un mutamento degli stili di vita in oltre la metà degli adolescenti interessati.

Un convegno significativo e interessante, che oltre a coronare l'intensa attività sinora svolta presso le principali scuole secondarie della città, ha posto le basi per quella futura, il coinvolgimento dei genitori.


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